<andrea@opensuse.org>
<andrea.turrini@gmail.com>
<genia@genia.net>
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15.0.20180514
Sommario
openSUSE Leap è un sistema operativo libero e gratuito basato su Linux adatto a PC, computer portatili o server. È possibile navigare in rete, gestire le proprie e-mail e fotografie, svolgere attività d'ufficio, guardare video, ascoltare musica e divertirsi!
Le note di rilascio sono in costante aggiornamento. Per scoprire di più sulle ultime novità, si faccia riferimento alla versione online su https://doc.opensuse.org/release-notes. Le note di rilascio in inglese sono aggiornate quandunque necessario. Le versioni tradotte potrebbero essere temporaneamente incomplete.
Se si aggiorna da una versione vecchia a questo rilascio di openSUSE Leap, conviene leggere le note di rilascio precedenti qui: http://en.opensuse.org/openSUSE:Release_Notes.
Le informazioni sul progetto sono disponibili su https://www.opensuse.org.
Per riportare problemi con questo rilascio, usa openSUSE Bugzilla. Per maggiori informazioni, vedi http://en.opensuse.org/Submitting_Bug_Reports.
Questa sezione contiene le note relative all'installazione. Per avere istruzioni dettagliate sull'aggiornamento, fare riferimento alla documentazione in https://doc.opensuse.org/documentation/leap/startup/html/book.opensuse.startup/part.basics.html.
L'installazione del sistema minimale manca di certe funzionalità che sono spesso date per scontate:
Non contiene un programma di interfaccia per il firewall. È possibile installare in aggiunta il pacchetto firewalld.
Non contiene YaST. È possibile installare in aggiunta il modello patterns-yast-yast2_basis.
Prima di installare openSUSE su un sistema che si avvia usando UEFI (Unified Extensible Firmware Interface), si verifichi urgentemente se esiste un aggiornamento del firwmare raccomandato dal fornitore dell'hardware e, se disponibile, lo si installi. Un sistema Windows 8 u successivo pre-installato indica che quasi sicuramente il sistema si avvia usando UEFI.
Informazioni di base: alcuni firmware UEFI presentano dei bug che ne causano il malfunzionamento quando si scrive una quantità di dati eccessiva nell'area di memorizzazione UEFI. Tuttavia nessuno conosce di preciso a quanto corrisponda questa «quantità eccessiva».
openSUSE minimizza il rischio non scrivendo alcun dato oltre al minimo
richiesto per avviare il sistema operativo. Il minimo significa dire al
firmware UEFI la locazione del boot loader di openSUSE. Le funzionalità
del kernel Linux upstream che usano l'area di memorizzazione UEFI per
memorizzare le informazioni di avvio e crash (pstore
)
sono state disabilitate in modo predefinito. Comunque sia si raccomanda di
installare qualsiasi aggiornamento firmware raccomandato dal fornitore
dell'hardware.
Assieme alla specifica EFI/UEFI è arrivato un nuovo stile di partizionamento: GPT (Tabella delle Partizioni GUID). Questo nuovo schema usa identificatori univoci globali (valori a 128 bit rappresentati con 32 caratteri esadecimali) per identificare dispositivi e tipi di partizione.
La specifica UEFI permette inoltre le partizioni obsolete MBR (MS-DOS). I boot loader Linux (ELILO o GRUB2) cercano di generare automaticamente un GUID per tali partizioni obsolete e di scriverlo nel firmware. Tale GUID può cambiare frequentemente causando la riscrittura nel firmware. Una riscrittura è composta da due operazioni diverse: rimozione della vecchia voce e creazione di una nuova voce che sostituisce la prima.
Il firmware moderno possiede un garbage collector che raccoglie le voci cancellate e libera la memoria riservata per le vecchie voci. Un problema sorge quando un firmware difettoso non raccoglie e libera tali voci: ne potrebbe derivare un sistema non avviabile.
Per aggirare tale problema, convertire le partizioni MBR obsolete nelle nuove GPT.
Su openSUSE Leap 15.0 è necessario disinstallare prima di tutto il
pacchetto drm-kmp-default per poter installare
manualmente i driver Nvidia usando l'archivio di script shell
.run
:
zypper rm drm-kmp-default
Se si installano gli RPM forniti da Nvidia, non si incorre in questo problema, perché in tal caso il pacchetto drm-kmp-default viene sostituito automaticamente durante l'installazione del driver.
Qualora si decidesse di disinstallare il driver di Nvidia in un momento successivo, assicurarsi di reinstallare il pacchetto drm-kmp-default.
Per ulteriori informazioni, si veda https://bugzilla.suse.com/show_bug.cgi?id=1044816.
L'installatore YaST non adatta di per sé la propria interfaccia agli
schermi ad alta densità. Se si possiede un computer con schermo ad alta
densità, si può impostare YaST per adattare automaticamente la propria
interfaccia allo schermo. Per fare ciò, aggiungere il parametro
QT_AUTO_SCREEN_SCALE_FACTOR=1
alla riga di comando del
boot loader.
Questa sezione contiene le note relative all'aggiornamento del sistema. Per avere istruzioni dettagliate sull'aggiornamento, fare riferimento alla documentazione in https://doc.opensuse.org/documentation/leap/startup/html/book.opensuse.startup/cha.update.osuse.html.
Si verifichi inoltre Sezione 3, «Modifiche relative ai pacchetti».
A partire dalla versione 3.2, fornita in openSUSE Leap 15.0, Postfix Admin (pacchetto postfixadmin) usa una nuova struttura di directory non retrocompatibile:
I file di configurazione sono stati spostati in
/etc/postfixadmin
.
Il codice PHP è stato spostato in
/usr/share/postfixadmin
.
La cache Smarty è stata spostata in
/var/cache/postfixadmin
.
Postfix Admin non legge più i file di configurazione dalle precedenti posizioni e la configurazione non viene migrata automaticamente. Pertanto è necessario migrare i seguenti elementi manualmente:
Spostare config.local.php
da
/srv/www/htdocs/postfixadmin
a
/etc/postfixadmin
.
Se sono state fatte delle personalizzazioni in
config.inc.php
, idealmente procedere riportando
tali personalizzazioni in
/etc/postfixadmin/config.local.php
. Si raccomanda
di mantenere config.inc.php
immodificato.
Nella configurazione di Apache, aggiungere o abilitare l'alias
/postfixadmin
:
Per rendere l'alias disponibile su tutti gli host virtuali, eseguire:
a2enflag POSTFIXADMIN && rcapache2 restart
Per rendere l'alias disponibile su un host virtuale specifico soltanto, aggiungere l'alias alla configurazione di quell'host virtuale.
Pacchetti deprecati fanno tuttora parte della distribuzione ma la loro rimozione è in programma per la prossima versione di openSUSE Leap. Tali pacchetti sono inclusi per agevolare la migrazione ma il loro uso è sconsigliato e potrebbero non ricevere aggiornamenti.
Per controllare se i pacchetti installati non siano più sottoposti a manutenzione: assicurarsi che lifecycle-data-openSUSE sia installato e quindi usare il comando:
zypper lifecycle
Questa sezione elenca i problemi e le modifiche relativi al desktop in openSUSE Leap 15.0.
La sessione Wayland di KDE Plasma non è compatibile con i driver Nvidia proprietari. Se si utilizza KDE con tali driver, si consiglia di continuare a usare la sessione X.
Nelle versioni precedenti di openSUSE, la combinazione per il tasto Compose consentiva la digitazione di caratteri non presenti sulla tastiera. Per esempio, per produrre «å», era possibile premere e rilasciare Shift+Ctrl destro e successivamente premere due volte a.
In openSUSE Leap 15.0, non esiste più una combinazione predefinita per il tasto Compose perché Shift+Ctrl destro non funziona più come previsto.
Per definire una combinazione per il tasto Compose valida a livello di
sistema, usare il file /etc/X11/Xmodmap
e cercare le
righe seguenti:
[...] !! Third example: Change right Control key to Compose key. !! To do Compose Character, press this key and afterwards two !! characters (e.g. `a' and `^' to get 342). !remove Control = Control_R !keysym Control_R = Multi_key !add Control = Control_R [...]
Per decommentare il codice d'esempio, rimuovere i !
a
inizio riga. Tuttavia, si noti che la configurazione tramite
Xmodmap
sarà sovrascritta se si utilizza
setxkbmap.
Per definire una combinazione utente-specifica per il tasto Compose, utilizzare lo strumento di configurazione della tastiera del proprio ambiente desktop oppure lo strumento da riga di comando setxkbmap:
setxkbmap[...]
-option compose:COMPOSE_KEY
Per la variabile COMPOSE_KEY
, usare il
carattere di propria preferenza, per esempio ralt
,
lwin
, rwin
,
menu
, rctl
o
caps
.
In alternativa, utilizzare un metodo di inserimento IBus che consente la digitazione dei caratteri di cui si ha bisogno senza un tasto Compose.
Nel passato era possibile usare /etc/sysconfig
o il
modulo YaST per definire il
gestore delle sessioni e la sessione desktop. A partire da openSUSE Leap
15.0, i valori non sono più definiti tramite
/etc/sysconfig
ma con il sistema delle alternative.
Per cambiare i predefiniti, usare le seguenti alternative:
Gestore delle sessioni: default-displaymanager
Sessione Wayland: default-waylandsession.desktop
Sessione desktop X: default-xsession.desktop
Per esempio, per controllare il valore di
default-displaymanager
, usare:
sudo update-alternatives --display default-displaymanager
Per impostare default-displaymanager
a
xdm, usare:
sudo update-alternatives --set default-displaymanager \ /usr/lib/X11/displaymanagers/xdm
Per abilitare la gestione grafica delle alternative, usare il modulo YaST yast2-alternatives.
che può essere installato tramite il pacchettoUsando GNOME Shell in combinazione con un gestore degli accessi diverso da GDM, come SDDM o LightDM, lo schermo non si annerirà né si bloccherà. Inoltre, passare ad altro utente senza terminare la sessione non sarà possibile.
Per essere in grado di bloccare lo schermo da GNOME Shell, deve essere abilitato GDM come gestore degli accessi:
Assicurarsi che il pacchetto gdm sia installato.
Aprire YaST e dal relativo menù aprire
.Spostarsi su
+ + .
Nella casella di testo specificare gdm
. Per salvare
premere .
Eseguire il riavvio.
Il gestore degli accessi predefinito per KDE, SDDM, non adatta di per sé
la propria interfaccia agli schermi ad alta densità. Se si possiede un
computer con schermo ad alta densità, si può impostare SDDM per adattare
automaticamente la propria interfaccia allo schermo usando il file di
configurazione /etc/sddm.conf
:
[XDisplay]
ServerArguments=-dpi DPI_SETTING
EnableHiDPI=true
Sostituire DPI_SETTING
con un valore di DPI
appropriato, come 192
. Per migliori risultati di
adattamento, usare un valore di DPI che è multiplo del valore predefinito
96 DPI.
YaST non adatta di per sé la propria interfaccia agli schermi ad alta
densità. Se si possiede un computer con schermo ad alta densità, si può
impostare YaST per adattare automaticamente la propria interfaccia allo
schermo. Per fare ciò, impostare la variabile d'ambiente
QT_AUTO_SCREEN_SCALE_FACTOR=1
.
Firefox e Chromium normalmente consentono a strumenti basati sul Web, come applicazioni di videoconferenza, di condividere lo schermo intero o finestre di singole applicazioni. Questa funzionalità è attualmente non supportata in nessuno dei due browser quando si utilizza una sessione Wayland.
Per essere in grado di condividere lo schermo in Firefox e Chromium, usare una sessione X.
I codec per riprodurre i file MP3 sono inclusi all'interno del repository standard.
Per usare questo decodificatore nelle applicazioni e infrastrutture basate
su gstreamer, come Rhythmbox o Totem, installare il pacchetto
gstreamer-plugins-ugly
.
LibreOffice 5.3 e successivi non supportano più i tipi di carattere
obsoleti Type-1 (estensioni di file .afm
e
.pfb
). La maggior parte degli utilizzatori non
dovrebbe essere affetta da ciò, poiché gli attuali tipi di carattere sono
o nel formato TrueType (.ttf
) o nel formato OpenType
(.otf
).
Qualora si fosse affetti dal problema, convertire i tipi di carattere Type-1 ad un formato supportato come il TrueType e utilizzare i tipi convertiti. La conversione è possibile con l'applicazione FontForge (pacchetto fontforge), inclusa in openSUSE. Per informazioni su come creare script di conversione, si veda https://fontforge.github.io/en-US/documentation/scripting/.
FreeType 2.6.4 ha un nuovo interprete predefinito di hinting dei glifi (versione 38) che corrisponde maggiormente a quello di altri sistemi operativi ma che potrebbe apparire «più confuso» ad alcuni. Per ripristinare il precedente comportamento di FreeType, impostare la seguente variabile d'ambiente (a livello di sistema, utente-specifica o programma-specifica) di propria scelta:
FREETYPE_PROPERTIES="truetype:interpreter-version=35"
In Plasma l'integrazione del browser per Firefox e Chromium/Chrome consente il monitoraggio di file multimediali e file scaricati usando strumenti di sistema di KDE e fornisce accesso immediato alle schede attraverso la barra
del desktop KDE Plasma.La funzionalità di integrazione del browser consiste di due componenti che devono lavorare insieme:
La componente desktop che può essere installata usando il pacchetto di sistema plasma-browser-integration.
La componente browser che necessita di essere installata tramite lo store di componenti aggiuntivi del browser stesso:
Si noti che questa funzionalità è ufficialmente ancora in sviluppo e openSUSE Leap 15.0 ne fornisce una versione iniziale.
Questa sezione elenca le modifiche relative alle funzionalità di sicurezza di openSUSE Leap 15.0.
Nel passato, poteva essere fatta confusione sui diversi effetti che i
sottocomandi reload
e restart
di
systemctl hanno su AppArmor:
systemctl reload apparmor ricaricava correttamente tutti i profili AppArmor. (Era e continua ad essere la modalità raccomandata di ricaricare i profili AppArmor.)
systemctl restart apparmor implicava invece che AppArmor si sarebbe arrestato, cancellando dalla memoria tutti i profili, e poi si sarebbe riavviato, il che lasciava tutti i processi non confinati. Solo i processi avviati da lì in avanti sarebbero stati confinati di nuovo.
Sfortunatamente, systemd
, nell'ambito del proprio
formato di file di unità, non fornisce una soluzione al problema posto
dallo scenario restart
.
A partire da AppArmor 2.12, il comando systemctl stop apparmor non funziona più. Di conseguenza, ora systemctl restart apparmor ricarica correttamente i profili AppArmor.
Per cancellare dalla memoria tutti i profili AppArmor, usare invece il nuovo comando aa-teardown, che si comporta come un tempo faceva systemctl stop apparmor.
Per i dettagli, fare riferimento a https://bugzilla.opensuse.org/show_bug.cgi?id=996520 e https://bugzilla.opensuse.org/show_bug.cgi?id=853019.
Si invita a leggere i documenti README
presenti sul
supporto di installazione.
Per ottenere informazioni dettagliate sulle modifiche relative ad un particolare pacchetto dal suo RPM:
rpm --changelog -qp NOME_FILE
.rpm
Sostituire NOME_FILE
con il nome dell'RPM.
Si controlli il file ChangeLog
presente nella
directory principale del supporto per un log cronologico di tutte le
modifiche fatte ai pacchetti aggiornati.
Maggiori informazioni sono disponibili nella directory
docu
del supporto.
Per documentazione aggiuntiva o aggiornata, si veda https://doc.opensuse.org/.
Per le ultime novità sui prodotti di openSUSE, si veda https://www.opensuse.org.
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